AGOSTO 2019
Mosso dalla smania di cambiamento, che mi contraddistingue da sempre nel bene e nel male, mi sono imbattuto per caso in questo leggendario preamplificatore, da tanto tempo osservato, studiato e desiderato.
il Classe' Six, sostituisce il suo predecessore denominato DR6 ed e' uno dei migliori preamplificatori dell'epoca d'oro dell'hifi.
Infatti questo pre e' stato prodotto dai primi anni 90 fino al 1995 e sostituiva il suddetto dr6 figlio del progettista e fondatore della maison canadese, David Reich, che ha dato lustro e fama al marchio in quegli anni, anni in cui ci si confrontava con cose tipo il Jeff Rowland Consummate, il Threshold fet ten, i Mark Levinson n. 26 & n. 28, il Counterpoint sa-3000 e cosi' via, anni in cui non c'era la crisi globale, giravano e si spendevano i soldi veri ed i costruttori ci mettevano tanta roba dentro, oltre ad investire in ricerca e sviluppo.
"il DR6 suona meglio del Six!"
Questo dice qualcuno, questo si legge in discussioni accesissime sui forum di sostenitori del dr6 contro altri, estimatori del Six.
Ho letto molto sul web, penso di aver letto davvero tutto a questo riguardo, prima di acquistarlo e mi sono formato la mia modestissima opinione.
Il DR6 differisce dal Six per l'estetica, il frontale ha il pannello ad angoli vivi, ha le maniglie rettangolari ed in color oro fissate da brugole esterne a vista, ma soprattutto, differisce per quasi 4 kg. in meno di peso.
Guardate le foto del DR6 aperto e del Six, non si percepiscono differenze, almeno quelle visibili, pertanto credo che il progetto iniziale di David Reich sia stato mantenuto e, laddove possibile, si sia tentato di migliorarlo.
Qui sopra l'immagine di un DR6, come visibile e' tutto identico tranne che per le maniglie come sopra detto, per gli angoli vivi e per i tagli del frontale per l'inserimento in rack da 19".
Qui sopra le foto del DR6 aperto, cosi' come la relativa alimentazione.
Qui sotto, invece, le foto del Six aperto e del suo alimentatore.
I 13,2 kg del DR6 contro i 17 kg. del Six significheranno pur qualcosa.......qualcosa in piu' ci sara' dentro?
Sono davvero tanti 17 kg. per un pre, pur con alimentazione separata ma come detto, all'epoca non si badava a spese, non si lesinava in nulla, ne in materiali ne in componentistica.
La generosissima alimentazione e' praticamente identica, a parte il colore dei due grossi elettrolitici, probabilmente Philips, mentre all'interno, lo schema e' identico, si nota qualche differenza di componentistica (elettrolitici saldati in piedi piuttosto che sdraiati) mentre restano immutati i potenziometri Alps ed i commutatori (silenziosissimi).
Insomma in un decennio di produzione questo preamplificatore ha subito trasformazioni volte, immagino e spero, a farlo suonare meglio ed a renderlo ancor più' affidabile nel tempo.
Stessa cosa e' avvenuta per il mio precedente preampli, l'Audible Illusions modulus 3 che immutato dal 1989 ad oggi, ha solo cambiato qualche componente o la loro disposizione, ma lo schema di base, riuscitissimo, come questo del Six/DR6 che dir si voglia, e' rimasto lo stesso.
Per me il Six (ma anche il DR6) e' il preamplificatore perfetto.
Ha tutto quello che puo' servire, costruzione audiophile hiend, ingressi linea in abbondanza, un ingresso bilanciato xlr, cosi' come una doppia uscita per i finali, sia tradizionale in rca che bilanciata in xlr.
Ha un pre-phono mm/mc (strepitoso - ve ne parlo dopo).
Controllo di bilanciamento, dei modi di ascolto (stereo/mono etc.), barra di registrazione, circuito bypass, per escludere ogni deviatore o controllo quando si ascolta il phono o l'ingresso bilanciato, muting e l'alimentazione esterna collegata da un bellissimo cavo xlr di grande qualita' (di produzione Cardas).
Silenziosita', pulizia, linearita' delle forme, semplicita' di utilizzo e tanta, tanta qualita' sono le caratteristiche salienti di questo storico pre che, pur avendo ormai oltre 30 anni, regge benissimo il confronto con suoi simili più' moderni ai quali cede unicamente un punto per la mancanza del telecomando, che però, nelle previsioni del progettista, doveva essere incluso, in quanto sul frontale, al centro, proprio sotto la scritta "Six", c'e' la finestrella tonda con il classico plexiglass di color rosso, a presagire una predisposizione per il controllo remoto. questa cosa l'ho notata sul mio esemplare che ritengo sia uno degli ultimi prodotti, quindi un mkIII, perche' sull'mkII questo foro sul frontale non e' presente.
Il pre funziona in classe A, e' completamente a semiconduttori a stato solido ma suona caldo come un valvolare, dolce e preciso ma allo stesso tempo veloce e dettagliato, soprattutto veloce!
Le riviste stereophile e the absolute sound lo hanno posto in cima alla classifica dei migliori preamplificatori mai costruiti all'apice del "Grade B" non potendolo inserire nel "Grade A" dove albergano gli inarrivabili, per ovvi motivi di prezzo.
Nel 1992 il suo prezzo di listino era superiore agli otto milioni delle vecchie lire e non era poco se pensiamo che all'epoca un operaio od un impiegato guadagnavano un milione di lire al mese!
Oggi con un pò di fortuna lo si può' trovare anche intorno ai 1.500,00 euro. Saranno sempre soldi spesi benissimo.
L'ho inserito nel mio impianto attuale, composto dal finale kondo souga, dalla coppia esoteric d70/p70 e dai diffusori jamo r909.
Sostituisce l'apprezzatissimo audible illusions modulus 3 ma ho pensato che per meglio valorizzare le caratteristiche del pezzo forte del mio sistema, il finale Kondo, dovevo mettere un pre a stato solido il piu' trasparente possibile, togliendo l'Audible Illusions che invece e' completamente a valvole, sia per la linea che per il phono, caratteristica che tende a connotare maggiormente il suono.
Pur essendomi abituato a quel bel suono, come il Six e' entrato nella squadra, si e' sentita subito la differenza. non tanto nel timbro e nel calore che sono rimasti quasi invariati, quanto nella velocità della risposta e nella maggiore definizione.
Bingo! di solito si mette un pre a valvole su un finale a stato solido, qui è stato fatto l'esatto contrario ed il risultato è eccellente.
Avendo due testine MC ad alto livello d'uscita (Denon DL110 e Sumiko blue point evo III), le ho volute provare entrambe con questo pre che ha la possibilita' di selezionare tra mm ed mc.
In tutte e due le posizioni le mie testine rendono benissimo, ma in posizione mm c'e' una maggior dinamica e la differenza tra l'lp ed il cd si fa sempre piu' piccola, se non fosse per le differenze di volume, sarebbe a dir poco impercettibile.
Davvero un meraviglioso pre-phono, sono veramente soddisfatto.
Ho provato il giradischi nella modalita' bypass, uno switch che esclude ogni deviatore ed ogni controllo se non il volume.
Pazzesco, aumenta il silenzio e la dinamica, ieri sera non riuscivo a spegnere, mettevo dischi a ripetizione, non ho mai sentito il giradischi a questo livello, cosi', mosso da questo entusiasmo, ho collegato con un cavo bilanciato xlr cardas parsec anche il dac ed ho utilizzato anche per il cd il circuito bypass. che dire, a parte un aumento di un paio di db, che non sono pochi e che vanno ad incrementare i soli 8 watt per canale del kondo souga, si e' rafforzato tutto, dal silenzio alla dinamica in esecuzione, dalla scena al contrasto.
In una parola: spettacolare! altamente consigliato l'utilizzo della circuitazione bypass e l'utlizzo di un cavo xlr.
PREAMPLIFICATORE CLASSE' AUDIO MODEL SIX
CARATTERISTICHE TECNICHE (FONTE AUDIOGUIDA 9/1992):
PREAMPLIFICATORE IN CLASSE A STEREO A SEMICONDUTTORI.
PHONO MC AUTOREGOLANTE - MM 3mV/47Kohm.
4 INGRESSI ALTO LIVELLO - 1 INGRESSO BILANCIATO.
MUTE - MONO - REVERSE - BYPASS.
PREOUT MAX 25V, BILANCIATA XLR - REC OUT
PESATO A 95DB 20-20.000HZ +/- 0,1 DB THD 0,05%
DIMENSIONI: 48,3 X 15,2 X 37,5 + ALIMENTATORE ESTERNO
PESO TOTALE NETTO 17 KG