AUDIO INNOVATIONS 700
30 GENNAIO 2017
Se avete avuto modo di leggere le altre mie considerazioni sugli apparecchi audio innovations, capirete perche' a distanza di anni, ne ho acquistato un altro.
mi sono separato da poco, mi sono trasferito in un'altra abitazione e purtroppo, per ragioni logistiche e di spazi, ho dovuto vendere le mie amate martin logan odyssey, compagne fedeli di questi ultimi anni di musica, attorno alle quali avevo costruito un impianto tutto mcintosh.
Una volta vendute si e' posto il problema della loro sostituzione, mantenendo l'impianto attuale (tutto mcintosh).
Non vi racconto come e perche', ma ora a casa, ho una coppia di jbl 4365 studio monitor acquistate dall'amico tonino di larel hifi, qui a roma, un negozio di riferimento vicino al quale sono andato ad abitare e con il quale ho stabilito da subito un eccellente rapporto, anche di amicizia.
ascoltate nel negozio, in una sala tutt'altro che acusticamente trattata, pilotate da un integrato cinese da 6/700,00 euro con sorgente un lettore dvd marantz, mi hanno incantato.
Ho pensato, ora che le porto a casa con il mio super mac da 600+600 watt cosa mai potro' sentire??
un c....o, scusate, un bel niente!
Mai nella mia vita di audiofilo ho sentito un'accoppiata cosi' infelice, jbl e mcintosh a stato solido, un pianto!
Eppure le avevo ascoltate con un integratino cinese a valvole el34 da 30 watt, con tanto di presa usb sul frontale e mi avevano stregato.
Che ho fatto secondo voi?
Mi sono buttato su ebay e, a poco piu' di 800,00 euro, mi sono aggiudicato questo gioiellino inglese degli anni 90.
Appena arrivato, l'ho sballato di fretta e collegato all'impianto, usando come supporto, proprio l'mc602, quasi a volerlo umiliare per il deludente risultato ottenuto con le grosse jbl.
L'ho acceso ed ho rivisto in quelle luci delle valvole che cominciavano ad aumentare da fioche a scintillanti, quella magia di cui porto memoria acustica oltre che visiva ed olfattiva, si, anche olfattiva perche', allo scaldarsi (molto in quanto in classe a) questo genere di apparecchi rilascia un odore inconfondibile di porcellana cotta, di condensatori, di elettroniche d'altri tempi che concorre, insieme a tutto il resto, al piacere dell'ascolto.
un'esperienza multisensoriale oserei dire!
Dovrei lasciare solo uno spazio vuoto ora......perche' non ci sono parole per descrivere il suono che e' uscito dalle jbl che pensavo fossero addirittura rotte mentre erano pilotate dal muscoloso e possente mc602.
Sono rimasto esterrefatto, ma ancora non rendo l'idea, non solo in termini qualitativi, vista la classe di funzionamento e la tipologia di amplificazione, sono rimasto colpito principalmente dalla risposta dei diffusori all'alzare del volume.
Non sono riuscito nemmeno ad arrivare a meta' della corsa del potenziometro, investito dalla "musica" come mai avrei sperato, come mai avrei immaginato, come ancora, non comprendo sia possibile.
Ho passato il pomeriggio e la sera, tralasciando tutti gli altri impegni, non rispondendo al telefono, per non perdermi un attimo di tanta meraviglia mista a stupore.
Non riuscivo a spegnere per andare a dormire, un piacere d'ascolto che ho provato poche volte, una sensazione di pieno, di tutto e soprattutto di essere riuscito, con pochi soldi, ad ottenere cosi' tanto.
Dire che sono felice non fa comprendere il mio attuale stato d'animo, e' molto di piu', anche perche' nel rivedere l'impianto dai diffusori ed aver avuto una risposta cosi' negativa dall'impianto esistente, pensavo di dover iniziare un nuovo calvario alla ricerca di quella magia cosi' difficile da trovare quando si deve cambiare tutto, quando si deve ripartire da zero.
Di Audio Innovations s700 ne circolano pochi, e' stato prodotto per poco tempo ed in pochi esemplari, esistono molti 500 che in piu' hanno lo stadio phono ed i collegamenti delle sorgenti sul fianco destro dell'apparecchio, per il resto, esteticamente sono identici, mentre circuitalmente, nel 700, la mancanza dello stadio phono mm, regala una valvola in piu' alla sezione pre che se ne avvantaggia di molto ed anche i trasformatori d'uscita sono sovradimensionati rispetto a quelli presenti sul 500.
Il suono non differisce di molto, bisognerebbe fare una prova a caldo con entrambi, so che in rete gira una recensione al riguardo che vede il 700 di poco in testa.
Che altro dire, un apparecchio magico, ideato, progettato e realizzato da quello che oggi e' uno dei fondatori di audio note.
Profondamente inglese, raffinato, caldo, mai affaticante, veloce ed autorevole, nel mio caso muove una coppia di woofer da 38 cm come se fossero due foglie.
strepitoso! meraviglioso! unico!
le foto sono tutte del giorno in cui mi e' arrivato dal regno unito, dallo sballaggio al collegamento fino all'utilizzo.
Un piccolo vezzo, gli ho cambiato le manopole, ora piu' visibili e meglio utilizzabili. a mio avviso strepitose in alluminio su nero a fare nuance con il plexiglass e la specchiatura dei tubi........(no, non si guarisce, non si guarisce da questa malattia...a 55 anni - siamo nel 2017 mentre scrivo - posso avere la certezza ormai). :-)
PICCOLA STORIA DELL'AUDIO INNOVATIONS
L'Audio Innovations nasce in Inghilterra nel 1986 da David Chessel e Peter Qvortrup.
L'integrato 300, il finale 800 basato su push pull di EL34 in classe A ed in particolare i finali First (stereo 7,5+7,5 watt) e Second (mono da 15 watt), entrambi basati su push pull di tubi 2A3, sono stati i primi successi commerciali, anche se la fama il marchio la deve unicamente all'integrato 500 che fa la sua prima apparizione nel 1987.
In seguito David Chessel con Eric Andersson fonda la Audion, che attira l'attenzione degli audiofili malati di valvole termoioniche con il lancio sul mercato del finale Silver Night basato sulla 300B
Intanto, Peter Qvortrup fonda Audio Note.
Oggi, sia Audio Note che Audion proseguono il cammino con la produzione di elettroniche valvolari di pregio, nel segmento delle amplificazioni a valvole di bassa potenza, gioia degli appassionati di diffusori ad alta efficienza, ma il marchio Audio Innovations ha dato il via a questa rinascita delle valvole, in un momento in cui l'elettronica puntava decisamente sullo stato solido, i mosfet e le classi di funzionamento alternative come la "H" e la "D".
Ad Audio Innovations va il riconoscimento di aver concesso anche agli appassionati meno facoltosi, di potersi permettere un suono unico, magico, che oggi per ottenerlo bisognerebbe spendere cifre inenarrabili per avvicinarlo.
Ho avuto la fortuna ed il privilegio di possedere, e posseggo tutt'ora, elettroniche A.I. pertanto posso dire la mia al riguardo ed a mio modesto avviso, il capolavoro della maison è sicuramente il finale stereo The First, seguito a ruota oltre che dai fratelli mono The Second, dal finale Series 800 MKIII.
Ma il portabandiera è certamente l'integrato 500 ed il suo successore 700 (più raro da reperire), apparecchi che ogni audiofilo dovrebbe avere o aver avuto nel suo percorso di crescita, una pietra miliare, un riferimento assoluto di suono, classe e dinamica.