ASR EMITTER 1 EXCLUSIVE VERSION BLUE TRE TELAI
FEBBRAIO 2019
Dopo nemmeno un mese di permanenza nel mio impianto della versione base dell'ASR emitter 1, nella cui relativa recensione potete leggere le mie impressioni, ho deciso di prendere quest'altro emitter sempre 1 ma nella versione exclusive tre telai, con accumulatore a batterie.
le differenze tra i due amplificatori sono notevoli, pur non apparendo affatto a livello estetico.
A parte quella piu' evidente di un telaio in piu' con i pacchi batteria, i due integrati, esteticamente, differiscono solo per le relative scritte sui frontali.
differenze profonde si nascondono invece all'interno, infatti, basta pensare che solo la parte dell'integrato, in questa versione exclusive, pesa quasi quattro kg in piu' della versione base, questo maggior peso e' dovuto all'impiego, tra l'altro, di un circuito stampato con uno spessore di 2,4 mm contro 1,4 mm. della versione normale, dalla maggiore capacita' di filtraggio, ottenuta con un maggior numero di condensatori, cosi' come dalla maggiore e migliore componentistica utilizzata.
La versione in mio possesso ha anche altri "optional" come i connettori per i diffusori WBT rodiati, due ingressi (direct e cd) equipaggiati con prese rca WBT nextgen socket gold plated, piedini speciali in acciaio cromato e telecomando in corian.
Devo dire che e' molto bello nell'insieme e le luci blu ben sposano il resto del mio impianto composto dal cocktail audio x50 e dal dac esoteric d-70 con la sua meccanica p-70
Che dire, dopo due giorni di sistemazione nei quali ha avuto bisogno di stabilizzarsi e caricare bene gli accumulatori, quel poco che ho ascoltato mi e' piaciuto, ancor maggiore trasparenza e naturalezza della riproduzione.
Il silenzio assoluto nelle pause e' ancora piu' evidente, l'alimentazione in continua fa la differenza ed e' bellissimo vedere come, quando necessita maggior energia, l'alimentatore accende determinati led, proprio per informare del suo intervento.
Queste soglie sono programmabili a scelta dell'utente, di default, fino a 36 di volume si va a batterie, passato quel valore interviene l'ausilio dell'alimentazione a corrente.
Nulla si sente ne si percepisce nell'andare e venire di questa differente alimentazione, a riprova di un progetto ambiziosissimo e ben realizzato, che ha fatto la fortuna e la fama di questo particolare integrato in quasi 40 anni di produzione.
Nel manuale viene caldamente consigliato di disaccoppiare accuratamente tutti i componenti al meglio delle possibilita' per evitare le interferenze meccaniche con l'ambiente, cosi' ho preso alla lettera il consiglio ed ho provveduto con punte e sotto punte ad isolare sia l'accumulatore a batterie che l'alimentatore mentre per l'integrato l'ho appoggiato su 4 basi in acciaio molto pesante tra le quali ho interposto 4 biglie in acciaio per diminuire ancor di piu' la superfice di contatto.
L'ASR Emitter o piace o non piace, non esiste la mezza misura, sia per l'estetica, unica, originale, cosi' da sempre, sia per il suono, anche questo unico, caldo, setoso e travolgente allo stesso tempo. ricordiamoci che sono sempre mos-fet quelli che amplificano il segnale per cui, molto simili alle valvole, ma con un maggior controllo ed una maggior dinamica che sembra non finire mai, alzando il volume anche a quote proibitive, in completa assenza della benche' minima distorsione.
Ho connesso il mio dac esoteric d-70 all'ingresso "direkt" dell'emitter che praticamente ha una pista in argento puro diretta al controllo di volume che bypassa il selettore degli ingressi ed i relativi relais, cosi' da ottenere un minor e miglior percorso del segnale. per i cavi di potenza ho usato dei morrow audio sp-4 e per l'alimentazione un ps audio prelude sc.
L'alimentatore ha di serie un suo cavo proprietario, il magic cord di asr con spina shucko e iec da 32 ampere.
Una menzione speciale va anche al telecomando, sembra in marmo, ma e' realizzato in corian, un materiale costoso quanto eterno che conferisce una nota di diversita' ed originalita' laddove normalmente troviamo oggetti piu' scontati.
L'alimentazione a batterie fa sentire il suo apporto, anche se a mio modesto avviso, qualcosa si perde in dinamica, tutto di contro si acquista in silenzio e trasparenza.
Musicalita' pura con tutte le armoniche riprodotte in modo encomiabile, analitico, reale a patto di alzare il volume ben oltre la meta'.
Il potenziometro del volume, se cosi' lo si puo' chiamare, non e' di tipo convenzionale ma a relais per cui il controllo e' completamente diverso da quello a cui siamo normalmente abituati.
Questo genera inizialmente un po di disorientamento in quanto sembra che l'ampli fatichi a salire di giri, ma e' il potenziometro, questo controllo del volume particolare che tradisce l'aspettativa ed il numero espresso sul frontale non e' da prendere troppo alla lettera, l'Emitter comincia a suonare dai 30/35 in su.
Il bello e' che poi, sembra non finire mai, non ho mai ascoltato un amplificatore che a fondo corsa non generasse qualche minima distorsione, qui non e' misurabile ad orecchio e temo che anche con gli strumenti siamo prossimi a valori impercettibili.
Tutto grazie a quell'enorme serbatoio di energia rappresentato dai due telai esterni all'integrato, connessi ad esso con dei cavi enormi e dei connettori di tipo militare davvero spaventosi, prodotti dalla Hartig.
L'unico neo, se cosi' lo possiamo definire e' rappresentato da fatto che chi decide di passare ad un integrato, normalmente lo fa per ridurre i pezzi e guadagnare spazio. Qui purtroppo di spazio ne serve tanto, sono tre monoliti di piu' o meno 30/33 kg. ciascuno.
E' comunque un oggetto meraviglioso, un vero pezzo di storia dell'high end di ogni tempo, una pietra miliare di questo nostro mondo, un passaggio obbligato per ogni audiofilo, perche' e' un apparecchio unico nel suo genere, con un suono diverso da tutto, trasparente, senza alcuna connotazione, tanto da rendere ancor piu' protagonisti, la sorgente ed i diffusori.
Proprio per questi ultimi, mi sento di raccomandare un'efficienza medio alta o alta, insomma dai 93/95 db in su, per godere in modo assoluto delle potenzialita' offerte da questo integrato tedesco.
Il progettista asserisce che questo amplificatore, ha il suono delle valvole ma il controllo e la spinta dello stato solido, non a caso ha scelto i mos-fet, (12 toshiba special audio-mosfets) noti per la loro velocita' e calore nella riproduzione musicale.
FEBBRAIO 2019 - APPENA ARRIVATO A CASA E SBALLATO
Ultime considerazioni a freddo ora che non ho più questo amplificatore ed ho continuato a fare esperienze, passando per Mcintosh MC462, fino a Krell FPB300cx. L'ASR è un eccellente amplificatore ma necessita di diffusori molto efficienti, tipo Tannoy, JBL, Klipsch etc. con diffusori a medio bassa efficienza a mio avviso non riesce ad esprimersi al suo meglio. Ricordo che con le mie Jamo R909 dovevo alzare molto il volume, a volte per un ascolto ancora "condominiale" dovevo arrivare a 75/76 della scala di 100 e da questo dato si capisce che gli 89db dei miei diffusori, forse non sono il miglior abbinamento con questo integrato. Infatti sul sito del costruttore viene immortalato con una coppia di Tannoy Westminister. Ho detto tutto.