ASR EMITTER 1 - VERSION BLUE

GENNAIO 2019

 

Sempre mosso dalla smania di cambiamento, ogni volta che raggiungo un buon livello di soddisfazione, arriva il momento per sfasciare tutto e ricominciare da capo.

Arrivato all'apice di piacere e perfetta sinergia con gli amplificatori Swiss Physics, mi sono lasciato sedurre da questo integrato così particolare, a detta di molti e soprattutto della stampa specializzata, uno dei migliori amplificatori integrati mai costruitil'ASR Emitter!

Questo di cui scrivo e' l'emitter 1 da 160 watt per canale su 8 ohm che diventano 250 su 4, nella versione blue, caratterizzato appunto dall'illuminazione bluastra.

Si compone della sezione amplificatore, dal peso di circa 19 kg. e dalla sezione alimentazione, leggermente piu' grande, dal peso di oltre 31 kg.

Sono collegate tra loro da un cordone ombelicale di circa due metri, di enorme sezione, terminato con un connettore di tipo industriale/militare harting di dimensioni anch'esse paurose.

tutto trasmette una sensazione di qualita' ed opulenza, non si e' lesinato in nulla, cablaggi, componentistica e materiali, tutto rigorosamente al top e made in Germany. 

L'aspetto e' molto particolare, puo' piacere o non piacere, senza mezzi termini, tutto realizzato in plexiglass fume' di buono spessore, con enormi alette di raffreddamento sui due lati, poggiato su bellissimi e robusti piedini in acciaio.

Il frontale e' caratterizzato da tre enormi manopole cromate, una per il volume, quella centrale piu' grande e le altre due per l'accensione ed il selettore degli ingressi.

Il pannello posteriore consta in questa mia versione un po piu' ricca, di enormi connettori wbt per gli altoparlanti cosi' come wbt sono i connettori rca, eccellenti, due dei quali nella versione nextgen socket gold plated (dal costo di oltre 40 dollari l'uno!!), dedicati agli ingressi cd e phono. 

L'alimentatore esterno, ha un suo cavo di rete proprietario - asr magic cord - da 1,5 mt. con spina schuko e presa iec da 32 ampere a dimostrazione di un progetto che ha tenuto molto conto della corrente, spesso sottovalutata nella sua fondamentale importanza ed impatto sulla resa sonora.

Tutto il progetto asr e' dunque basato sulla gestione della tensione di alimentazione, tant'e' che nelle versioni top degli emitter sia 1 che 2, sono possibili configurazioni a 3 o 4 telai con alimentatori a batterie, progetti di altissimo livello perseguiti da pochi grandi dell'high end come jeff rowland.

La corrente e' la benzina delle nostre elettroniche! non dimentichiamolo mai, fa molto piu' una corretta gestione della rete che cambiare un apparecchio.

L'accensione dell'Emitter e' un'operazione laboriosa, un po come quella necessaria al lancio di un missile intercontinentale (...scherzo ovviamente...) ma bisogna stare attenti ed eseguire una sequenza precisa, per evitare l'intervento delle protezioni.

Si accende prima l'unità' esterna, che ha due interruttori, uno posteriore (da lasciare sempre su on) ed uno anteriore che si illumina di blue una volta premuto, poi si passa all'integrato dalla posizione off alla posizione standby, si aspettano una ventina di secondi (così consiglia il manuale) per passare poi alla posizione 1 o alla posizione 2 le cui differenze risiedono nell'energia erogata dall'alimentatore, con conseguente incremento della potenza. in posizione 1 e' attivo un energy saving, nella posizione 2, viene disabilitato, consentendo l'erogazione massima di corrente dal potente alimentatore.

Il controllo di volume passa da max 61 della posizione 1 a 76 della posizione 2.

Nelle note introduttive della documentazione fornita con l'amplificatore, il progettista, Friedrich Schaefer, enuncia che la sua elettronica ha il suono delle valvole con le prerogative di velocita' e controllo dello stato solido, infatti, l'ampli e' a mosfet (12 Toshiba special audio-mosfets) ed in questa realizzazione hanno proprio questa caratteristica, suono caldo e veloce, gamma dinamica estesa con potenza e controllo ma anche piacere d'ascolto con ridotta fatica anche dopo ore di utilizzo, prerogativa delle amplificazioni a tubi termoionici.

ASR e' l'acronimo di "Audiosysteme Friedrich Schaefer" che produce questo amplificatore dal 1980, modificato e migliorato nel corso di oltre trent'anni di ricerca e sviluppo, riscuotendo da sempre il consenso di molti appassionati in tutto il mondo. 

Una volta acceso necessita di un buon warm up, e' uno di quegli amplificatori che non suonano da subito, mano a mano che la corrente entra e percorre le lunghe schiere di condensatori, il suono si schiarisce, la scena si definisce, le armoniche si arricchiscono e finalmente, dopo una mezz'ora, il suono e' stabile e preciso, caldo e avvolgente come poche volte mi e' capitato di sentire.

A differenza del mio precedente sistema di amplificazione in classe a, qui la corrente in ballo si fa sentire evidenziando un maggior controllo dei 4 woofer da 38 cm. delle jamo che hanno gradito l'incremento e che ora si muovono come dei forsennati, riproducendo le basse frequenze con piu' autorevolezza.

Sul carico di 4 ohm delle mie jamo r909, l'ASR Emitter 1 arriva ad erogare quasi 250 watt per canale che sono il giusto compromesso per un diffusore difficile da pilotare come il mio dipolo con 89 db di efficienza e che risultano perfetti per un utilizzo in un ambito domestico.

Ho ascoltato quasi tutti i brani che normalmente utilizzo come test per l'impianto e devo dire che il tedesco si e' impossessato del palco esibendosi senza timori reverenziali dimostrando da subito di saper gestire la situazione e per situazione intendo muovere a dovere le jamo reference 909 che si sono subito messe a disposizione... :-)

Devo ancora apprezzare le vere differenze tra la posizione 1 e la 2 in termini di qualita'/quantita', ma in ognuno dei due casi il suono e' tanto piacevole quanto deciso.

Avendo un'unica sorgente digitale, ho utilizzato l'ingresso direkt che garantisce un percorso di segnale breve e che utilizza una specifica pista in argento che bypassa percorsi inutili come il selettore degli ingressi, portando il segnale direttamente, appunto, allo stadio finale.

Questo ingresso va usato con le dovute cautele in quanto cambia completamente il comportamento dell'ampli, specialmente in fase di spegnimento, a volte potrebbe continuare a suonare anche su posizione off, mentre si scaricano tutti i condensatori.

Anche la fase di spegnimento e' complessa o quanto meno non rapida come per altre elettroniche, si deve spegnere la sorgente, passare allo standby, attendere sempre i 20 secondi come per l'accensione ed infine portare la manopola su off.

Ora si puo' spegnere anche l'alimentatore esterno.

Altra nota piacevole, il telecomando, da quale si puo' governare in ogni sua funzione l'amplificatore. realizzato in corian con una finitura simil pietra grigia e' un bell'oggetto, diverso ed originale come peraltro il dispositivo che comanda.

Praticamente questo, come lo definisce il suo progettista, non e' un integrato, bensi' un finale con controllo di volume e selettore d'ingressi.

In effetti personalmente ho sempre creduto nel pilotaggio diretto dell'amplificatore finale dalla sorgente con l'uscita variabile, evitando il passaggio dal pre, ove questo si possa fare, avendo magari solo sorgenti digitali ed utilizzando il dac come pre.

La filosofia minimalista di ASR si spinge oltre anche con il citato ingresso direct, una pista privilegiata in argento, che porta il segnale dalla sorgente agli stadi di uscita, evitando anche il selettore degli ingressi es altri circuiti inutili, se la sorgente e' una sola e solo quella.

 

....TO BE CONTINUED...................(CAMBIATO CON ASR EMITTER I TRE TELAI ALIMENTATO A BATTERIE)

Ultime considerazioni a freddo ora che non ho più questo amplificatore ed ho continuato a fare esperienze, passando per Mcintosh MC462, fino a Krell FPB300cx.

L'ASR è un eccellente amplificatore ma necessita di diffusori molto efficienti, tipo Tannoy, JBL, Klipsch etc. con diffusori a medio bassa efficienza a mio avviso non riesce ad esprimersi al suo meglio. Ricordo che con le mie Jamo R909 dovevo alzare molto il volume, a volte per un ascolto ancora "condominiale" dovevo arrivare a 75/76 della scala di 100 e da questo dato si capisce che gli 89db dee miei diffusori, forse non sono il miglior abbinamento con questo integrato. Infatti sul sito del costruttore viene immortalato con una coppia di Tannoy Westminister.

Ho detto tutto.