SONY CDP-101 IL PRIMO CD PLAYER AL MONDO!

1979...sta per cambiare per sempre il modo di ascoltare la musica, sta per essere presentato e poi commercializzato il CD, il Compact Disc.

La data di presentazione ufficiale ad un pubblico di soli addetti fu l’8 marzo 1979.

All’epoca una delle compagnie leader al mondo in fatto di tecnologia, la Philips, aveva stretto un patto di collaborazione con la DuPont, altra grande società detentrice, tra l'altro, dei diritti sull’invenzione e lo sviluppo del policarbonato. La DuPont aveva iniziato alcuni studi nel campo della telefonia ed era in qualche modo riuscita nel tentativo di coniugare il linguaggio informatico binario, all’azione di un laser.

Ma la DuPont smise di continuare la ricerca non credendo nei risultati che ne sarebbero conseguiti e così la Philips cercò e trovò un nuovo partner, la giapponese Sony, che a sua volta stava già sperimentando da alcuni anni la produzione di un disco ottico.

In quel periodo non si parlava d'altro, acquistavo ogni rivista specializzata per saperne di più ma non trapelava molto, al massimo delle indiscrezioni, finchè, quasi all'improvviso, ci fu la presentazione ed il lancio di questa rivoluzionaria invenzione che stravolse il mondo della musica e soprattutto dell'ascolto musicale, il CD, nato dunque dalla stretta collaborazione tra la olandese Philips e la nipponica Sony.

Finalmente ecco arrivare sul mercato i primissimi due lettori per questo nuovo supporto, il Sony CDP101, già presentato in Giappone il primo di ottobre del 1982 (di cui potete vedere la brochure qui al lato) e l'europeo Philips CD100 apparso poco dopo, nel marzo del 1983.

Ed eccolo qui, in tutto il suo splendore, anche a distanza di oltre quarant'anni, non sfigura minimamente rispetto a macchine di produzione attuale, anzi, come vedremo in seguito, soluzioni innovative ed impiego di eccellente componentistica e materiali, lo rendono ancora oggi un bellissimo lettore.

A differenza del suo "competitor" il Philips CD100, questo Sony CDP101 ha il cassetto a scomparsa in luogo dell'apertura manuale con carica dall'alto, particolarità che lo rese, per certi aspetti, ancora più moderno e strabiliante agli occhi di chi, come me, in quel periodo aveva poco più di 20 anni e faceva "gli aloni alle vetrine" in quanto, appena uscito, costava come due stipendi di un impiegato medio se non più!.

Il mio primo cd player fu proprio un Sony, era già il 1986, i prezzi erano scesi ma lo pagai sempre intorno al milione delle vecchie lire.

La gioia di ascoltare il primo cd a casa mia la ricorderò per sempre, The Dark side of the moon dei Pink Floyd fu il primo album in formato cd che acquistai e credo di averlo sciolto, dentro quel Sony che fu il primo di una lunga serie di cd player che mi passarono per le mani negli anni a seguire.

A differenza del Philips, il Sony sembra appartenere ad una categoria superiore, a parte il telecomando che fece davvero la differenza tra i due apparecchi, importante fu la presenza del display digitale numerico, che informava su tracce, durata e tempo residuo ma soprattutto l'alimentazione posta all'esterno dello chassis fece, e fa ancora oggi, comprendere la ricerca e lo sviluppo che la Sony profuse nella realizzazione del questo primogenito di una tecnologia che solo ai giorni nostri, dopo oltre 40 anni, vede un certo declino, ma che comunque cambiò radicalmente il mondo della musica.

Finiva l'era analogica ed iniziava quella "Digitale".

In questa foto si possono ammirare i due lettori con le micro e macro differenze che li contraddistinguono.

Il pannello posteriore del Sony regala altre sorprese, oltre al detto trasformatore, di generosissime dimensioni se pensiamo che si tratta di un lettore cd, troviamo una presa di corrente passante (utilissima all'epoca in quanto non esistevano le ciabatte), le connessioni rca L & R e due switch che abilitano o disabilitano partendo da sopra l'"Auto Pause" e l'"Anti Shock" ed infine una presa multipolare coperta da una placca di protezione, forse per sviluppi futuri o connessioni in sistemi all Sony denominato connettore ausiliario (subcode).

Una generosa aletta di raffreddamento completa il lato B di questo lettore.

Sotto, sul fondo dell'apparecchio, troviamo un piccolo switch per silenziare il "bip" emesso al tocco dei comandi.

I tasti principali sono illuminati quando attivano la relativa funzione, il cassetto si apre e si chiude premendo il tasto posto proprio sulla falange in metallo che lo protegge ed in metallo, è anche tutto il grande cassetto che si apre con un movimento sicuro e silenzioso.

Poca la plastica impiegata in questo lettore, anche la copertura è in metallo lucido, ben lavorato e l'insieme da una sensazione di estrema solidità e qualità.

Per la conversione digitale la Sony decise di utilizzare per questo neo-nato un sistema a 16 bit (il D.A.C. CX20017) per superare i 14 bit utilizzati dai chip Philips TDA1540D ceramici a bordo del CD100 che però ne usava due per canale, mentre il CX20017 ne usava uno solo condiviso con entrambi i canali, creando, purtroppo, un ritardo di circa 11 μs tra canale sinistro e destro.

Oltre a questo, uno dei dei problemi principali del CDP101 furono gli amplificatori operazionali prodotti dalla Sanyo (STK6922) impiegati per i servocomandi  dell'unità ottica che assorbivano troppa corrente con conseguente aumento del calore.

Altra difettosità di questi lettori fu il salto delle tracce seguito anche dal fastidioso rumore della bobina di Focus/Tracking, sempre in attività.

L'interno pur affollatissimo di schede sovrapposte e componenti, rimane ordinato anche essendo un formato ridotto, il lettore infatti misura 33,5 cm di larghezza per 32,5 di profondità ed una altezza di 10,5 cm.

Sulla sinistra, mezza coperta dalla scheda madre capovolta, spicca la generosa meccanica, la prima meccanica di trasporto cd della storia! Cablaggio quasi inesistente se si considera che siamo alla fine degli anni 70, è una gran cosa, inizia così l'era del CD e questo Sony CDP101 con il Philips CD100 rimarranno, pur con i loro limiti e difetti, nella storia dell'hifi come i capostipite dell'era digitale.

SPECIFICATIONS:

 

Disc format: CD

Digital converter: CX20017, 16 bit linear

CD Mechanism: KSS-100A

Frequency response: 5Hz to 20kHz

Dynamic range: 90dB

Signal to Noise Ratio: 90dB

Channel separation: 90dB

Total harmonic distortion: 0.004%

Line output: 2V

Uscite: RCA, connettore ausiliario (subcode)

Frequenza del suono: 5-20kHz

Impedenza d'uscita: 600 Ω

Dimensions: 335 x 105 x 325mm

Weight: 7.6kg