LUGLIO 2020
Le meccaniche CD con carica dall'alto hanno esercitato su di me un fascino incredibile, effettivamente rappresentano il meglio del meglio per la riproduzione di un compact disc, anche perchè a livello costruttivo ed operativo, sono la cosa più prossima al giradischi.
Tutti i grandi costruttori di meccaniche di trasporto e di lettori cd annoverano nelle loro produzioni al top di gamma, attuali e passate, cd transport e cd player "top loading", tra questi ad esempio troviamo: CEC, Esoteric, Audio Note, Rega, Cambridge Audio, Roksan, Jadis e "last but not least".....Electrocompaniet.
Electrocompaniet è una azienda norvegese con sede ad Oslo che dal lontano 1973, anno della sua fondazione, produce elettroniche di prestigio ed è diventata famosa principalmente per i suoi raffinatissimi amplificatori.
Da sempre ha mantenuto, un po come ha fatto Mcintosh e pochi altri marchi storici, un'immagine molto riconoscibile che in quasi 50 anni non è mai cambiata, questa connotazione si riassume nel layout dei pannelli frontali delle loro realizzazioni, da sempre in spesso plexiglass con tasti, manopole e serigrafie in oro.
Logo della casa è una lettera E stilizzata, quasi antesignana di quella che, anni più tardi, identificherà la nuova moneta europea (€).
Oggetto di questa recensione non è uno dei meravigliosi amplificatori ma una meccanica cd, la prima di Electrocompaniet, che poi a dire il vero è anche un cd player, a seconda di come la si voglia vedere o impiegare, in quanto incorpora al suo interno un'unità di conversione.
Questo apparecchio viene prodotto ininterrottamente da oltre 20 anni, la prima volta apparve al C.E.S. di Chicago nel 1999 riscuotendo un immediato successo, oltre che per l'oggettiva bellezza, per le caratteristiche soniche e costruttive.
A questo link trovate la recensione della prima versione.
Poco dopo, nel 2001, arriva il primo upgrade che aumenta la risoluzione a 24 bit per 192khz (la precedente si fermava a 96khz) mantenendo immutato l'aspetto ma aggiungendo alla sigla EMC-1 l'acronimo "UP", a significare appunto l'upgrade a miglior risoluzione.
Oggetto di un fascino incredibile dal ragguardevole peso, superiore ai 20 kg, ma soprattutto dotato di soluzioni tecniche uniche e di altissimo livello a cominciare dalla indistruttibile quanto affidabile meccanica Philips CDM-Pro 2 inserita in un contesto davvero unico, per finire al sofisticato sistema di cancellazione acustica delle vibrazioni meccaniche (EMC è l'acronimo di Electro Mechanical Cancellation), un dispositivo proprietario che impedisce al pick-up laser di ricevere i segnali indesiderati e sonicamente degradanti.
Una nota rivista estera nel definire la qualità costruttiva sia interna che esterna di questo lettore lo ha definito "pure audio jwelery" ed in effetti è un vero gioiello.
La circuitazione è completamente bilanciata e simmetrica con una alimentazione denominata FTT (Floating Transformer Technology), quella digitale e quella analogica sono completamente separate, a destra della meccanica troviamo l'unità di gestione delle uscite analogiche rca ed xlr, a sinistra il generoso alimentatore toroidale con l'elettronica di gestione della meccanica, delle uscite digitali ed ovviamente il dac.
La conversione è affidata ad un esclusivo set di chip Chip, non i consueti Philips o Burr&Brown, come ci si sarebbe aspettati da un costruttore europeo, ma gli statunitensi Cirrus Logic (CS4397-KS - CS8420-CS).
La meccanica, come già detto è l'ottima ed indistruttibile Philips CDM-Pro 2 (VAU1254).
Pur essendo un cd player questo Electrocompaniet è sempre stato considerato più una meccanica da utilizzare con dac esterno, data la sua rigidità, robustezza e qualità costruttiva.
A tal fine si avvale di due uscite digitali, la classica spidif rca da 75ohm e la meno diffusa AES/EBU XLR da 110ohm, altamente consigliata per l'uso appunto con un convertitore esterno che deve essere, ovviamente, di altissimo livello per superare quello interno, già offerto dal player.
La sezione analogica offre due uscite: una rca con connettori di eccellente qualità ed anche una bilanciata con connettori XLR che garantisce, tra l'altro, un più alto livello di uscita rendendo questo player compatibile con qualsivoglia preamplificatore o situazione.
Completa il pannello posteriore la vaschetta IEC per l'attacco del cavo di alimentazione.
Il player, come molti del suo rango, appoggia il suo ragguardevole peso, su tre piedini, per ridurre così al minimo il contatto con la superficie.
I piedini in questione sono tre efficientissimi Superspikes di Soundcare, gli stessi che con grande soddisfazione monto spesso sotto le mie elettroniche, dei quali trovate la relativa recensione nella sezione accessori e tuning.
Il vano di carico del cd, come nella migliore tradizione, è completamente manuale, spingendolo verso il fondo il display indica "open", un bel clamp pesante e magnetico aspetta di essere sollevato per posizionare il supporto argenteo dopo di che verrà, nuovamente appoggiato sullo stesso e chiudendo, sempre manualmente il vano cassetto, si potrà dare inizio alla riproduzione.
L'unica nota davvero stonata, a mio modesto avviso, riguarda il telecomando, sembra uno di quelli che si compravano in sostituzione tanti anni fa, quando si rompeva quello della tv a tubo catodico, brutto, di scadente qualità il materiale, oltretutto senza alcun riferimento al costruttore.
Peccato, perchè al contrario, per gli integrati ed i preamplificatori della maison, i telecomandi ricalcano la livrea del frontale essendo realizzati in plexiglas e tasti dorati.
Di contro, molta cura ed attenzione è stata rivolta al blocco totale della meccanica e del cassetto in caso di trasporto, tre viti a farfalla dalla base bloccano completamente la parte flottante della meccanica, mentre sotto la placca ottonata posta al centro nella parte superiore si monta il blocco dello scorrimento del cassetto di apertura del vano di carica cd.
Oggetto veramente bello esteticamente, direi affascinante, l'ho subito collegato in bilanciato con i miei cavi XLR Cardas Parsec al pre KRELL KCT, poi via cavo digitale AES/EBU da 110ohm al dac interno del Cocktail Audio X45 pro.
L'uscita digitale rca domina su quelle analogiche, ossia, se connesso in digitale, dalle uscite rca ed xlr analogiche viene inibita l'uscita, più presumibilmente credo che venga disattivato tutto il dac del player.
Al contrario l'uscita a 110ohm, AES/EBU xlr, lascia attive le uscite analogiche così che si possa usare l'Electrocompaniet sia come meccanica, che come cd player, nel mio caso, sfruttando il dac del Cocktail Audio X45pro, mantenendo comunque il cd player connesso in analogico al pre.
La carica del cd è un vero e proprio rito, all'apertura il vano accoglie il supporto sul quale poi va alloggiato il clamp magnetico che solitamente riposa su un feltro sopra la macchina, anch'esso magnetico per cui non c'è pericolo che possa cadere o andare in giro.
Una volta chiuso manualmente il cassetto, la riproduzione può partire azionando sia il tasto play sul frontale o dal telecomando.
Per chi come me è un "giovane nato prima" degli anni '60, questa ritualità, che somiglia molto a quella di posizionamento di un LP su un piatto di un giradischi, mantiene vive quelle abitudini acquisite in decenni di uso del giradischi, poi improvvisamente cambiate con l'arrivo del compact disc.
Che ne possono sapere i ragazzi di oggi, i così detti "millennials", che ascoltano la musica (e che musica...:-(...) unicamente da smartphone e quando va bene, se non sono cuffiette, da casse bluetooth...;-)
La prima cosa che ho fatto per testare questo lettore è stata collegarlo in digitale al dac interno a mio pre Mcintosh C2600, che monta i chip Sabre di ultima generazione.
Ovviamente l'ascolto di un cd, decodificato da un dac al cui suono sono abituato in quanto lo uso per il Cocktail Audio X45pro, ha evidenziato un bel suono ma non ho notato grosse differenze dall'ascolto dello stesso brano, proveniente dal mio database all'interno del Cocktail perchè ovviamente la timbrica è la stessa.
Fatta questa prova sono passato al collegamento analogico dalle due uscite, sia quella rca che quella bilanciata xlr.
Sono rimasto per un attimo basito, pensavo stesse suonando altro, non capivo, eppure i collegamenti erano stati fatti correttamente.....più ascoltavo e più rimanevo incredulo di ciò che ascoltavo....insomma per farla breve, l'Electrocompaniet EMC-1 ha un'unità di conversione di altissimo livello, un suono dolce, reale, caldo, mai affaticante....ho passato un pomeriggio di questo rovente luglio 2020 a base di covid-19 e smart working ad ascoltare cd ed ancora cd, uno dietro l'altro, come le caramelle, come le ciliegie.
Un suono incredibile, azzarderei l'aggettivo "celestiale"...non esagero e sono davvero contento del risultato.
Un capolavoro sonico che non mi sarei lontanamente immaginato.