JEFF ROWLAND MODEL 102
DICEMBRE 2009
In questa breve scheda vi parlo della mia esperienza con un amplificatore finale Jeff Rowland di ridottissime dimensioni.
Si tratta di un finale il classe D da 100 watt per canale costruito secondo i dettami della casa americana, con l'impiego del meglio della componentistica, a cominciare dal case nel classico alluminio spazzolato a specchio del frontale che oltre che bello è piacevolissimo da toccare.
Sarà perchè ho quasi 50 anni mentre scrivo questa recensione, ma un finale da 100 watt per canale, per giunta di produzione Jeff Rowland, che pesa poco più di un pacco di pasta, mi crea un certo disagio.
Ma poi approfondisco e leggo tutto ciò che il web ha da dire sulla Classe D e comincio a comprendere le ragioni di questo peso "piuma".
Rimango comunque scettico al riguardo ma gli ingressi bilanciati (unico collegamento possibile) ed i poderosi morsetti per la connessione ai cavi di potenza mi lasciano sbalordito per la loro qualità e "presunzione" rispetto alle dimensioni ed al peso complessivo di questo amplificatore finale che è poco più grande di una videocassetta vhs.
Quindi lo collego in maniera volante al mio impianto del momento, come ho alzato il volume sono rimasto per un attimo senza parole.
Non tanto per la qualità, pur eccellente ma per la velocità e la dinamica erogate, oltre tutto in completa assenza di calore dissipato e conseguente consumo di correte.
Suona tanto, suona bene, suona subito, senza warmup, è incredibile, per un attimo mi sono immaginato di mettere insieme un impianto con due o quattro di questi gioiellini in un bi-amping estremo, ma poi come ho detto, l'età ha avuto il sopravvento e nel breve ho venduto questo interessante amplificatore.
Putroppo per me, un amplificatore deve rispettare la "mia regola": più pesa più è buono, sarà assurdo, ma ho sempre valutato il peso, oltre al resto, prima di fare una scelta, tant'è che oggi ho un finale Mcintosh, l'MC602 che pesa la bellezza di 71 kg!
In ogni caso devo riconoscere, come per l'informatica che stà modificando radicalmente il modo di fruire ed ascoltare la musica, anche per le amplificazioni, con il progresso tecnologico, queste diventeranno sempre più piccole, meno ingombranti e soprattutto molto più leggere.
Non ci posso fare nulla, io ancora mi consolo e sono felice con i 71 kg del mio finale, i 21 del mio pre ed i quasi 50 della mia sorgente digitale, dac e meccanica cd.
Il mio non è certo un giudizio assoluto, è solo il racconto della mia esperienza con questo finalino Jeff Rowland, da sempre un pioniere, un anticipatore dei tempi in fatto di tecnologia e sono più che certo che nei prossimi anni, la Classe D farà molto parlare di se ed influenzerà tutti i costruttori, le premesse ci sono tutte e le riassumo qui sotto:
- Altissima efficienza energetica;
- Bassissimo se non inesistetene calore disperso;
- Ridottissimi consumi energetici;
- Anche se per me non lo è, il pregio della riduzione delle dimensioni e dei pesi è sicuramente cosa buona e giusta con conseguente facilità di inserimento nei nostri ambienti domestici.
Che altro dire, siamo nel 2012, aspettiamo e vediamo che succede.
MARZO 2023
Oscar Wilde diceva, "solo gli imbecilli non cambiano idea" e così, ad oltre 10 anni da quell'esperienza con la classe D, a 61 anni di età mi ritrovo con un integrato dal peso di 17 kg, (che comunque non sono proprio pochi) per giunta coreano, dopo aver dismesso un sistema di amplificazione Krell dal peso complessivo di oltre 60 kg e sono davvero soddisfatto della scelta fatta.
Il calore indescrivibile della classe A dei Krell, addirittura inutilizzabili in estate, il loro consumo in termini di corrente e poi in bolletta con la complicazione di avere due pezzi, grandi, pesanti, con tanti cavi, si è ridotta con il Rose RA-180, un integrato da 400 watt per canale in classe D che mi sta sbalordendo ogni giorno di più.
Grance classe D, hai fatto passi da gigante in questo decennio, infatti molti costruttori, anche quelli che non ci saremmo mai aspettati, hanno inserito nei loro cataloghi amplificazioni in questa classe di funzionamento e tanti altri costruttori sono nati proprio cavalcando questa onda che credo sia il presente ed il futuro dell'hifi e dell'hiend.
SETTEMBRE 2023
Ormai rapito dalle caratteristiche soniche della classe D, abbandonato il Rose RA-180, sono passato ad un mostruoso Yamaha MX-D1 da 500+500 watt che le mie Martin Logan Quest Z hanno gradito ancor più per i valori di fattore di smorzamento che danno un controllo ancora migliore della risposta sui bassi.