Nelle mie continue ricerche sui vari motori del web, la qwery "audible illusions" e' una di quelle piu' ricorrenti.
Ho avuto nel tempo, due o tre preamplificatori Modulus 3 e sinceramente ero convinto che la casa americana, sfornasse unicamente preamplificatori a valvole.
In effetti, visitando il loro sito, ho visto che hanno prodotto anche un paio di finali, tra cui questo S120 dal 1988 al 1991 al prezzo dell'epoca negli u.s.a. di circa 1.500,00 usd.
Un bel giorno su ebay, mi appare un finale marcato audible illusions.....potevo non prenderlo??
La sorpresa e' stata doppia, la prima, venire a conoscenza del fatto che la audible illusions non ha prodotto solo eccellenti preamplificatori, la seconda e' che si tratta di un finale con la "F" maiuscola, apparentemente costruito con criteri del tipo Krell, Levinson, Rowland o Pass per citarne alcuni, con un'alimentazione sovradimensionata che oserei dire anche esagerata, per un finale di "soli" 120 watt per canale su 4 ohm.
Aspetto classico da finale americano anni 80/90, con pochi fronzoli, anzi, nessuno, due possenti maniglie per maneggiarlo (peso prossimo ai 20 kg), un frontale in alluminio spazzolato di discreto spessore, completamente libero dove oltre alle maniglie, in basso a destra troviamo solo l'interruttore di accensione ed una spia arancione.
Il coperchio, come per il pre modulus 3 ha riportate le scritte della marca e del modello ed e' anch'esso in alluminio spazzolato, chiuso, sempre come anche sul pre, da una dozzina di brugole con rondella.
Qualche feritoia consente l'uscita del calore prodotto all'interno, mentre il raffreddamento dei finali e' affidato a delle alette posteriori ben dimensionate.
Il pannello posteriore e' dunque completamente occupato dal tagliente alluminio delle alette di raffreddamento che lasciano pochissimo spazio ai connettori di ingresso (di eccellente qualita') ed a quelli di connessione dei diffusori.
Fin qui tutto nell'ordinario, ma aprendo il coperchio si capisce davvero di che pasta e' fatto questo finale che vanta 120 watt rms per canale su 4 ohm che, a giudicare dall'apparenza, avrei detto molti di piu'!
Interno molto ordinato e pulito, cablaggio quasi inesistente, un trasformatore toroidale enorme, la foto non rende, e' veramente grosso, quanto sono grossi anche i 4 elettrolitici (4 lattine della birra!) che lasciano presagire una capacita' di pilotaggio senza problemi, con ogni diffusore, su qualsiasi carico.
I transistors finali sono tutti fissati alla parete di fondo del finale che dissipa il calore attraverso le citate alette che caratterizzano il posteriore dell'amplificatore.
Bello il layout interno, spazio, ordine e pulizia cosi' li ho visti raramente, forse sui jeff rowoland e pochi altri, mentre normalmente all'interno dei finali di quell'epoca regnava un po di confusione tra cablaggi abbondanti e disordinati oltre ad una disposizione dei circuiti non proprio ottimizzata e razionale come in questo caso.
Davvero un bel finale di potenza. da segnalare un disco di sughero posto sotto alla base del trasformatore toroidale, gia' notoriamente poco rumorosi, ad annullarne le eventuali residue vibrazioni. un accorgimento che puo' sembrare banale ma che da la misura dell'attenzione posta nella realizzazione di questo oggetto.
Oltre questo, sono separati da una piastra di ferro la parte deputata all'alimentazione da quella dell'amplificazione, praticamente due ambienti distinti, un po come sul soundcraftsmen pa5001 altra soluzione rara da trovare ed, a mio avviso, estremamente intelligente.
La componentistica e' di primo livello, i condensatori piu' piccoli sono quelli che si trovano normalmente negli audio research o nei conrad johnson.
Proseguiro' questa recensione non appena avro' avuto modo di provarlo con il suo preamplificatore modulus 3 a valvole, immagino una bella sinergia, pre a valvole e finale a stato solido e' gia' qualcosa di molto interessante!
TO BE CONTINUED...................