ISOACOUSTICS GAIA 1
FEBBRAIO 2021
L'amico Giuseppe, conosciuto grazie a questo sito, mi ha messo il tarlo nel cervello, parlandomi in maniera entusiastica di questi prodotti della canadese IsoAcoustics.
Dopo aver letto di tutto ed aver visto ogni video presente su Youtube al riguardo, ho deciso di acquistare questi disaccoppiatori nella versione Gaia I, per diffusori fino a 100kg, in quanto le mie Jamo R909 pesano poco più di 63kg. e la versione subito precedente (che costa molto meno!) Gaia II arriva fino a 53 kg. (per completezza, Gaia III arriva fino a 23 kg. per diffusore).
Oltre 1.400,00 euro, subito dopo aver pagato mi sono venuti i consueti sensi di colpa, in primis per la spesa sostenuta e poi per i nascenti dubbi sull'effettiva utilità e sul risultato, considerato anche il mio scetticismo.
Che dire?...una volta aperta la preziosa scatola, stile Patek Philippe, i quattro disaccopiatori iniziano a trasmettere immediatamente un senso di opulenza e di qualità, cose sempre più rare da riscontrare nelle produzioni attuali a tutti i livelli. Non si tratta di una cineseria presa sul sito Aliexpress, qui parliamo di un prodotto canadese per la cui realizzazione non si è badato a spese, a cominciare, come detto, dalla confezione.
La dotazione è ricchissima in quanto all'interno troviamo tre quartetti di perni adattabili a quasi tutti i passi di filettatura dei piedini dei diffusori presenti sul mercato di oggi come quelli di ieri.
Infatti indovinando ad occhio al primo colpo ho preso quelli adatti alle mie Jamo ed ho iniziato il montaggio.
Il diametro del disaccoppiatore è quasi quello di una lattina di cocacola, pesa poco meno di 800 grammi ed alla base ha una specie di ventosa in gomma che, una volta toccato il pavimento, si fa fatica a staccarlo. Questo mi ha creato non pochi problemi al riposizionamento dei miei diffusori dopo il montaggio perché i 64 kg delle Jamo, sono diventati 2 tonnellate in quanto i quattro "gommoni" attratti e trattenuti dal vuoto creato dal pavimento facevano davvero fatica a staccarsi per consentire il giusto posizionamento.
Quindi una bella sudata riuscire non tanto a montarli, ma a piazzare il diffusore nel punto preciso in cui stava.
Una volta finita questa operazione non rimane che accendere l'impianto ed apprezzare la modifica intervenuta sul suono grazie a questi bellissimi oggetti. Bisogna far in modo che la scritta isoAcoustics si trovi proprio davanti, così va fatto per tutti e quattro i disaccoppiatori che al loro interno sono studiati e realizzati per meglio garantire che l'effetto di ritorno della vibrazione in uscita, non rientri nuovamente.
L'idea che ha mosso la progettazione di questi oggetti, parte proprio dalla fisica e più precisamente dalla terza legge della dinamica che stabilisce che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Lo scopo di questi oggetti è intervenire proprio in quel preciso punto in cui inizia la reazione, annullandola. L'energia generata del diffusore va verso il basso, il sistema la dissipa verso il pavimento, ma come detto, il pavimento la rende indietro con la stessa forza ed è qui che i Gaia I intervengono, opponendosi al rientro di quell'energia verso il diffusore.
C'è da segnalare che, una volta montati, il diffusore si alza non di poco, rispetto alle punte di origine, credo di essere salito almeno di 5 cm, che non è poco rispetto alla scena precedente, per cui è un parametro di cui va tenuto conto in sede di ascolto per capire realmente cosa hanno apportato o meno questi oggetti.
Come sempre mi accade quando devo fare delle prove, la vita quotidiana ci mette di suo e quindi, dalla gioia dell'arrivo, dopo il faticoso montaggio, secondo voi, sono riuscito a sentire qualcosa? Certamente no...routine familiari si intrecciano proprio in quel preciso momento e devi rinunciare, rimandando ad altra data la tanto agognata prova.
Così, dopo aver espletato i doveri di padre prima e di figlio poi, finalmente eccomi in un attimo di libertà per capire di cosa stiamo davvero parlando......
Acceso l'impianto, senza nemmeno farlo scaldare un attimo, ho subito messo un brano che reputo adattissimo alla prova in quanto si sviluppa prevalentemente sul registro grave, sax baritono e contrabbasso nella parte iniziale, roba da 30 hz in giù, si intitola: "The Trill has gone", dall'album True Ballads del magico Archie Shepp.
BINGO! Sparita la fastidiosa coda generata dal mio dipolo che in un punto preciso di questo brano, inquinava la scena sonora, tutto è al suo posto ora, più asciutto e contenuto, ma non meno dinamico (anzi), preciso e godibile anche a volume sostenuto.
Lo metto da capo, la sensazione iniziale è confermata al 100%, passo ad altro, voci femminili....mamma mia, che tridimensionalità, prima non era affatto male, ma ora non trovo l'aggettivo....mi sposto di genere, dal jazz al rock, quello inciso bene, cominciamo con i Pink Floyd per andare fino ai Dire Straits..., confermo quanto detto sopra, maggior fuoco, scena granitica ma soprattutto, nel mio caso, un basso più asciutto, vero, credibile, fermo, senza le criticità tipiche del mio diffusore che essendo un dipolo, emette tanto davanti quanto dietro.
Avevo cercato di contenere qualcosa sulla parete posteriore riuscendo in parte con i pannelli Vicoustics super bass extreme, ma con questi "piedoni" credo di aver risolto definitivamente.
Altamente consigliati a chi come me ha qualche problema di acustica ambientale o chi vuole veramente disaccoppiare il diffusore dall'ambiente.
Avevo fatto una bella esperienza con le basi prodotte dal buon Mino di Prinzio le ExtremaVoice FSC che fanno un altro lavoro, ma con le isoAcoustics Gaia il diffusore sembra galleggiare, sospeso e indifferente al piano di appoggio. Davvero notevoli!